Reinhard Knodt*
Hta zieht um
Menschen
leben nicht einfach in Husern oder Zimmern, sondern in der Aura der von ihnen
eingerichteten Rume. Sie mgen klein oder gro sein, eine Htte, ein Schlo,
oder nur der Platz eines Obdachlosen auf einer Bank. Immer werden jedoch Spuren
der Ttigkeit und Gegenstnde der Erinnerung in ihnen zu finden sein,
Gegenstnde, die dem Raum Aura verleihen. Ja, die Aura selber ist der Raum, in
welchem wir in einem tieferen und eigentlichen Sinne leben, als einem Garten der
Erinnerungen, der Gefhle und
Hoffnungen. So leben und denken wir im Atemkreis der Dinge, jenem Raum, der uns
unter dem griechischen Wort Atmosphre so selbstverstndlich ist, dass wir
seinen Bann leicht unterschtzen.
Sie
knne sich immer noch so schlecht vorstellen, ganz nach Italien zu ziehen,
sagte Hta zu mir, in ihrer Wohnung in Franken stehend, das obere Stockwerk
eines kleinen Schlsschens, von dem man in die Landschaft blickte. Ja sie halte
es fr lebensgefhrlich. - Ich
verstand das zunchst nicht, - (wie kann man die Mglichkeit haben, nach
Italien zu gehen und ernsthaft hier bleiben wollen?) - bis ich mich lnger bei ihr aufgehalten
hatte. Htas Wohnung war ein Reich der Erinnerungen. Fotos, Bilder, Vasen, ein
Bffet mit querliegenden Bchern, Mbelstcke aus Prag, Schalen, Frchte,
Geschirr mit viel Goldrand, ein Eichhrchenschwanzpinsel.... Die Gegenstnde
bedeckten jeden Tisch, jede Vitrine, fllen jeden Winkel aus. Selbst die
Toilette, das Badezimmer war integriert ins atmosphrische Spiel der
Korrespondenzen
Sie
sitze gelegentlich auf ihrer Toilette vor dem Fenster und sehe nach drauen,
erzhlte Hat mir. Auch zeichne
und male sie gelegentlich dabei auf
kleine Bgen oder in gebundene Hefte; und diese schnellen Bilder, die ja
eigentlich ihre Art der Gedankenarbeit seien, wrden so gewissermaen diesen
intimen Ort mit ihren weitreichendsten Gedanken fllen.
Hta
Hlavata hat jetzt ihr Badezimmer nach Castello di Rivara geholt. Nicht ganz so,
wie es in Franken steht, sondern in signifikanten Teilen. Sie hat es geholt,
wie sie auch vorher ihr Schlafzimmer geholt hat. Nicht wie Thomas Demand seine
berhmten Zimmer der Weltgeschichte (darunter bekanntlich auch ein Badezimmer)
in Pappmach nachbauen wrde, und eher wie eine Art Gegenprojekt zu der etwa
jetzt in Berlin zu sehenden Skulptur American Politics von Marc Dion. Dieser
hat die offiziellste Bhne der Weltmacht
USA in Szene gesetzt, bzw. auf die Art Berlin verfrachtet, das Pult, von
dem der amerikanische Prsident spricht. Hta Hlavata setzt dagegen sozusagen die intimste Bhne: eine
Toilette und die Logbcher persnlichen Gedanken.
Hta
Havlat s Gedanken sind Gestisch. Sie haben etwas Aphoristisches und
Kommentierendes. Sie zeigen nicht einfach das Private, sondern – am
Beispiel des Subjektiven – etwas Allgemeines im Privaten. Das kleine
Format ist den Bildern wesentlich. Hata will nicht mit groer Geste verknden,
nicht Dali sein oder Goethe, auf ihre Mitteilung verzichten will sie allerdings
auch nicht. Und so wirken die Bilder als eine Art Gesten hin auf Wahrheit.
Ich
fragte Hta, welches wohl der nchste Raum sein wrde, den sie nach Italien
umziehen wrde. Wenn es mit dem Badezimmer gelingt, vielleicht die Kche,
sagte sie, das wre dann aber schon fast eine Lebensentscheidung. - Und dann zeigte sie mir rasch noch die
anderen Zimmer der Wohnung.
Zuerst muss nach Italien, was im Herzen und in den Nerven schlft,
sagt Hta Hlavat. Dann kann ich vielleicht selber gehen.
Hta cambia di posto
Dr.
Reinhard Knodt
Le
persone di solito non occupano gli spazi del proprio abitare passando da una
stanza in una casa ad unaltra, comunque, anche in uno spazio arrangiato-sia
esso piccolo o grande, casetta o castello, o panchina nel parco- sempre
possibile ricavarsi la propria aura personale.
Dovunque,
in qualsiasi posto noi occupiamo, lasciamo delle tracce della nostra presenza,
oggetti e ricordi che costruiscono laura nello spazio. Cio, infondo laura
stessa costituisce lo spazio in cui abitiamo nel senso vero e proprio, come un
giardino di ricordi, di sentimenti e di speranze. cos che viviamo nei cerchi
di respirazione dei vari oggetti, in uno spazio caratterizzato dal termine
greco atmosfera[1], da noi preso cos,
ovviamente e comunque leggermente sottovalutato nel suo cerchio magico,
dincantesimo.
E,
sempre che lei riesca a immaginarsi di trasferirsi definitivamente in Italia,
mi diceva Hta mentre ci trovavamo nella sua casa in Franconia, sceglierebbe il
piano superiore di un piccolo castello, da dove si apre al viso un
paesaggio–unesperienza che coinvolge la sensazione di messa a
repentaglio della propria vita.
Io
allinizio non riuscivo a capirla (con la possibilit di andare in Italia,
perch non pensare di rimanerci sul serio?) finch mi sono trattenuto da lei un
p pi a lungo. Labitazione di Hta era un regno di ricordi. Foto, dipinti,
vasi, un buffet con i libri, arredi da Praga, fruttiere, vasellame con ricche
indorature ai bordi, un pennello da coda di scoiattolo ... Gli oggetti erano
una scoperta su ogni tavola, ogni vetrina, ogni angolo. Anche il bagno si
trovava integrato in questo gioco di corrispondenze.
E
talvolta, mi raccontava Hta, come le capitasse di sedersi sul gabinetto
davanti alla finestra guardando fuori, ritraendo e dipingendo cos, su piccole
carte o quaderni rilegati; riempiendo cos questo luogo intimassimo di memorie
e pensieri, perfino profondi.
Ora
Hta Hlavat ha trasferito la sua stanza da bagno al Castello di Rivara. Non
interamente come se la trovava in Franconia, ma solo le parti significative.
Cos come aveva fatto con la sua camera da letto nellinstallazione precedente.
Ma non nello stesso modo in cui Thomas Demand ricostruirebbe le sue famose
stanze sulla storia mondiale (fra cui cՏ anche una stanza da bagno) fatte di
cartone, piuttosto come un progetto contrafatto alla maniera della scultura
American Politics di Marc Dion, ora in mostra a Berlino. Lui ha messo in
scena il palcoscenico pi pubblico della pi grande potenza mondiale: lUSA,
trasportando ad Art Berlin il leggio da cui parla il presidente americano. A
questo Hta Hlavat contrappone quasi il suo retroscena pi intimo: un
gabinetto ed i giornali di bordo provenienti dai pensieri privati.
I
pensieri di Hta Hlavat sono figurativi, deictonomi.[2] Hanno qualcosa di
aforistico e commentativo. Non fanno vedere sul primo piano la sfera privata,
ma – prendendo esempio dal suggettivo – soltanto una parte
delluniversale nel privato. carattere essenziale il formato piccolo dei
dipinti. Non sono gesti grandi, proclamativi, quelli di Hta, niente alla
maniera di Dali o Goethe, ma senza dare freno al sentimento dellurgenza di ci
che le viene da comunicare. Ed cos che i suoi dipinti trasportano dei gesti
verso la verit.
Io
ho chiesto ad Hta, quale sarebbe il prossimo spazio-stanza che trasferirebbe
in Italia con uno dei suoi traslochi. Se riesco con la stanza da bagno,
forse dopo seguir la cucina, cos dice, ma questo sarebbe gi quasi una
decisione per la vita. E dopo mi ha fatto vedere rapidamente le altre stanze
dellappartamento. Prima deve trasferirsi in Italia ci che dorme nel cuore e
nei nervi, dice Hta, dopo saprei seguire io stessa – forse.
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*www.Reinhard-Knodt.de
)